CLINT EASTWOOD

Parlare di lui senza citare la famosa frase di Sergio Leone sarebbe impossibile: "Mi piace Clint Eastwood perchè è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza cappello", spiegava il re degli spaghetti-western e della trilogia del dollaro.

Il volto dell'ispettore Callaghan, mancata laurea in economia, un passato nell'esercito degli Stati Uniti e due anni da sindaco in un paesino della California, è oggi soprattutto un grande regista consacrato da Oscar e nomination per MISTIC RIVER, MILLION DOLLAR BABY, "Flags of Our Fathers" e "Lettere da Iwo Jima".

Soprattutto ora che, c'era da aspettarselo, ha sbancato al botteghino è difficile sfuggire alla tentazione di un paragone tra il regista e l'attore.

GRAN TORINO (è una Ford: il fil rouge a quattro ruote della storia) ha segnato il record d'incassi tra tutti i film girati e interpretati da Eastwood, soprattutto negli Stati Uniti ed in Inghilterra.

A chi gli chiede come sia possibile mettersi dietro la cinepresa a 78 anni con la vitalità di un cowboy risponde, come da copione: "La gran parte della gente della mia età si è ritirata, o qualcuno l'ha fatta ritirare.
Eppure, più film affronti, più ti mantieni giovane".
Serve classe.

Tanta classe.

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