IL DOPING AMMAZZA I SOGNI?

So bene che, visto gli interessi (leggi soldi) in ballo, la cosa passa in secondo piano, ma gli atleti che fanno i furbi assumendo sostanze proibite stanno dando un colpo, se non mortale poco ci manca, alla credibilità delle imprese sportive.

Guardate Chris Froome,  che ha cannibalizzato il Tour de France. L'impresa sportiva è guardata ormai con sospetto. Incredibile a dirsi ma giustificato da come gira il mondo.

L'ultimi trovati positivi a un controllo antidoping sono i velocisti Tyson Gay e Asafa Powell, due pezzi da novanta dell'atletica mondiale.

Diciamocelo: gli appassionati che vanno allo stadio o che si piazzano sulle salite, al sole o alla pioggia, per veder passare i ciclisti meritano rispetto.

In nome del dio denaro e della notorietà, con sprezzo del pericolo (sulla propria salute), troppi furbi se ne infischiano delle regole del gioco.

La squalifica non cancella il problema. Il tifoso ci mette tempo per riacquistare la fiducia. Del beniamino di turno.

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