I MALI DEL CALCIO ITALIANO



Il calcio italiano non è più ai vertici mondiali. In Italia ormai arrivano o giovani da valorizzare per poi monetizzare o giocatori di seconda fascia.

Ci sono quindi pochi campioni e le casse delle società sono vuote.

Sulle tribune regnano maleducati, ignoranti e violenti.

Un esempio dall'evoluta ai massimi livelli (almeno in campo calcistico) Spagna: a Madrid, in occasione dell'incontro di Champions League fra Real e Juventus, il pubblico ha salutato Andrea Pirlo con un lunghissimo applauso, mentre al ritorno a Torino, ogni volta che Cristiano Ronaldo, probabilmente il giocatore più forte al mondo in questo momento, toccava il pallone piovevano fischi e beceri ululati.

Che tristezza!

Sempre dalla Spagna: la Liga non consente che un giocatore in prestito incontri la squadra proprietaria del suo cartellino. Ovvio.

Un modo intelligente per evitare sospetti e illazioni per interventi tipo quelli del portiere del Livorno Bardi in Inter-Livorno.

Semplice, ma da noi le cose semplici, in ogni campo, le ricusiamo.

Eppure copiare da altri paesi norme e comportamenti sensati non è cosa da vergognarsi.

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