Verso Sudafrica 2010: l'Italia passa in Montenegro

Gli azzurri vincono 2-0 con un rigore del milanista Pirlo e un colpo di testa del doriano Pazzini, all'esordio in azzurro. Lippi perde Di Natale dopo nemmeno otto minuti per un infortunio al ginocchio.

A poco più di un mese di distanza dal ko con il Brasile che ha interrotto la serie positiva di Marcello Lippi, l'Italia torna in campo in Montenegro in un match di qualificazione ai Mondiali del 2010. La cornice del City Stadium di Pogdorica, con circa 11mila spettatori, è ben diversa da quella dell"Emirates di Londra. Proprio come la squadra di Zoran Filipovic è un altro mondo rispetto a quella di Dunga.

Per questo motivo Lippi non ha dubbi e opta per un 4-2-3-1 di grande spinta con Pirlo nel ruolo di trequartista al fianco di Quagliarella e Di Natale. Punta unica Iaquinta, con Palombo che va in mezzo al campo insieme a De Rossi. Nel Montenegro è assente la stella Vucinic, squalificato e in tribuna insieme a Savicevic, ma non manca all'appello il talento della Fiorentina Jovetic in un 4-3-3 molto vicino a un 4-5-1.

Gli azzurri non partono con il piede giusto, soffrendo molto l'aggressività avversaria. Che non sia la serata migliore lo potrebbe far presagire l'infortunio ai danni di Di Natale, che lascia il campo dopo nemmeno otto minuti a causa di una forte distorsione al ginocchio sinistra. Al suo posto entra l'altro attaccante dell'Udinese, Pepe. L'Italia, nonostante tutto, passa in vantaggio. Cross dalla destra, Iaquinta va per colpire, ma Batak interviene vistosamente di mano. E' rigore, dal dischetto va Pirlo che mette l'1-0 con un cucchiaio simile a quello con cui Zidane ebbe la meglio di Buffon a Berlino (11').

Il Montenegro reagisce di rabbia. I padroni di casa, infatti, non si fanno spaventare da Iaquinta, che al 14' potrebbe raddoppiare con un'incornata che termina alta su assist di Quagliarella. E al 18' gli Azzurri vengono graziati dall'arbitro Martin Atkinson. Palombo sbaglia l'appoggio verso Cannavaro, Jovetic ruba palla e salta Cannavaro. Il capitano scivola e da terra ferma l'attaccante avversario con un tocco che lo sbilancia. Fallo indiscutibile, così come sarebbe corretto il cartellino rosso per il difensore del Real Madrid. Ma il direttore di gara si limita a un'ammonizione. E per l'Italia è un sospiro di sollievo.

Al 24' Pepe spreca malamente dopo un altro errore di Batak. I ritmi pian piano calano e soltanto un colpo di genio di Jovetic al 28' permette a Buffon di sporcarsi i guanti. Gli Azzurri non riescono a prendere in mano le redini del gioco, ma quanto meno il Montenegro non pare in grado di potersi rendere pericolosa dalla trequarti in su nonostante Jovetic si danni l'anima per tenere alta la squadra. Da combattuta e ricca di grinta la partita si fa noiosa. Sino all'intervallo.

Inizia la ripresa e subito l'Italia fallisce un match-point (50'). Contropiede perfetto di Pepe, che da destra serve Iaquinta lasciato solo in area. Il centravanti della Juventus colpisce a botta sicura di piatto. Ma il tiro che ne esce è dei peggiori. E non centra nemmeno lo specchio. Tre minuti dopo De Rossi ci prova con un destro da fuori, il portiere non trattiene ma si salva in due tempi.

Al 58' Babicevic mette ko Iaquinta con un intervento a gamba tesa. Il difensore montenegrino non viene espulso e deve ringraziare l'arbitro. Lippi non può fare altro che inserire il trentesimo esordiente della propria gestinoe, Pazzini. Il terzo e ultimo cambio potrebbe arrivare poco dopo, al 65', quando Chiellini prende un altro colpo al naso fratturato e coperto dalla maschera. Ma il difensore tiene botta per il gran finale, salvo uscire di nuovo all'88' per farsi medicare.

La miglior occasione per il Montenegro è al 67', quando Djalovic va in spaccata su un cross dalla sinistra di Boskovic. Il tiro a botta sicura pare potersi insaccare alla destra di Buffon, eppure il portiere azzurro salva con un prodigio a una mano. Sul ribaltamento di fronte è Pazzini a trovarsi solo davanti a Poleksic. Stop di destro e botta centrale. Ma il portiere dice no. Al 73' l'esito è ben diverso. Pepe da destra crossa dentro, Pazzini è liberissimo e insacca di testa nonostante l'opposizione di Poleksic.

Per il Montenegro è la mazzata finale. Gli Azzurri gestiscono il finale in tutta tranquillità, inserendo anche Brighi al posto di Pirlo, e ottengono la sicurezza di arrivare alla sfida di mercoledì sera contro l'Eire di Trapattoni da primi della classe. I punti nel Gruppo 8 divengono 13, l'Irlanda (che mercoledì scenderà a Bari per lo scontro diretto) pareggia e si ferma a 11. La strada verso il Sud Africa si fa in discesa grazie a un successo comunque non facile ottenuto al termine di una prova convincente soltanto a tratti. Se non è il massimo con il minimo sforzo, poco ci manca.

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