IL CASO PROFUMO

Una musica vecchia e triste... e malconcia. Con una specie di oscurità allucinante che raschiava l'anima...e al tempo stesso l'accarezzava. Io pensavo fosse soul, o jazz. Tanto per me era lo stesso, non mi interesso a certe cose. Su certe cose sono di una superficialità crudele. O stolta. E dopo un pò quel tizio di colore che cantava mi stancò. Sono  geloso della mia anima.
"When the saints go marching in" seguì alla prima traccia. Ancora un tizio di colore, con una voce calda e pastosa.

Io, disteso sul lettino, mi dimenavo nel freddo e gelatinoso imbarazzo. Ora che l'incontro si avvicinava non ero poi così deciso. Certo, sempre meglio che avere il mal di denti in mezzo a un tornado o trovarsi come gli inglesi a Isandlwana.

Mi ero detto :"Andare da uno strizzacervelli! Come una moda da Stars & Stripes. Ma sì. In fondo cosa hanno più di me i newyorkesi? Quelli del Greenwich Village?"
Aspettava che la voce fuori campo gli urlasse "I dollari!!!". Ma andai oltre con i pensieri (non è mica uno spot della Tim, santoddio).

Comunque " l'american way of life" non è malaccio.

Cerco sempre di unire l'utile al dilettevole e quindi avevoscelto una bella "dottoressa donna" o una bella "donna dottoressa", fate voi. La Dottoressa Ester... Ester... Ester puntoebasta. Era bella. E questo mi creava sbarellamenti di pensieri arditi di marca mascolina.

Non mi piaceva essere in quella condizione di minorità. Con una donna poi. Sul lettino.

Ma le sue gambe accavallate, con le ignote che presentavano, mi avevano trattenuto là.

"Mi parli del "problema" . E si ricordi deve gettare il passato dietro di se prima di andare avanti. Si ricorda come l'ha conosciuto".

"Certo, era fine estate del 1983, settembre per la precisione. Avevo "lavorato" i tre mesi estivi allo stabilimento balneare, tra un anno scolastico e l'altro, così per fare qualcosa. Anche per la fissazione del guadagnare che mi ritrovo."

"Ma i soldi non danno la felicità!"

"Non dia retta, danno... danno".

"Non divaghi, continui".

"Si... dicevo...poi a settembre mi sputtanavo, scusi il termine, tutto all'Emporio Armani, quello bello... sul Corso. Tre mesi a rincorrere bagnanti per mezz'ora da fighetto. Non più di mezz'ora perchè i soldi erano quelli che erano. Cose da ragazzi. Anche perchè oggi, anche se guadagno di più, non potrei permettermelo"

"Si chiamano responsabilità"

"Già responsabilità. Oppure figli, bollette ect. ect."

"Me lo mostri!"

"Dottoressa! Ci conosciamo appena. Prendiamo almeno un drink? Non avra' troppe aspettative su di me, vero?"

"Non faccia lo spiritoso. Intendevo il profumo, la sua ossessione. Bisogna analizzare l'oggetto del suo desiderio per capire il problema".

"Ah, si... il profumo. Armani eau pour homme.
Il profumo creato per Giorgio Armani, che lo portava ancora prima che venisse commercializzato. Un flacone maschile, ispirato all' "art déco", per una fragranza virile e raffinata, caratterizzata dalle note fruttate ed aromatiche degli agrumi, del sandalo e del vetiver. Che poi io non ho mai capito che cazz'è sto vetiver. Però è l'unico profumo che compro. Mai tradito in tanti anni. Una fissazione. Mi aiuti a capire".

"Costa tanto"

"Se non ricordo male, 55 euro per la confezione da 30 ml"

"Vediamo.. Armani.... Confezione elegante, con un colore asciutto ed essenziale.Sì...capisco... è chiaramente una figura simbolica. Quel "Vorrei ma non posso "che lei si porta dietro dall'infanzia. Non è altro che un Totem, la sua Lampada del Diavolo. Quella sua voglia di essere trendy. Capisce cosa voglio dire?"

"Veramente sono confuso. Non vorrei che tutto questo fosse inutile come un voto dato ai radicali".
"Mi ascolti, deve ricordarsi delle ore chiuso dentro uno sgabuzzino... a cercare di tenere a bada i mostri accucciati nell'ombra. Nessuno è abbastanza grande e forte per affrontare le proprie paure di bambino..."

"Tra poco salta fuori che sono gay. Comunque Dottoressa, nessuno sgabuzzino"

"Non divaghi...Il suo inconsci ha sicuramente rimosso...Deve riuscire a capire la gioia degli attimi. Deve avere familiarità con le complessità che sono in noi. Comunque continui a comprarlo, ha veramente uhuhuh... un buon profumo".

Nel dire queste parole la dottoressa Ester puntoebasta si sciolse i capelli. E il suo completino da donna in carriera scivolò lentamente a terra.

Pensai : "In effetti ero venuto per l'utile e il dilettevole". Fu allora che osai, come Mazzone quando inseriva la terza punta.

"Dottoressa, fossi in lei le piacerebbe?".

Non servirono chiarimenti semantici.

Anche se certe donne è meglio conquistarsele e raccontare tutto ai propri amici e riuscire poi a liberarsene, fino a sradicare le radici.

Ma questa è storia privata.

Dottoressa che sintomi ha la felicità?

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