Profondo rosso per il Barcellona: debiti dei blaugrana a 430 milioni di euro

Notizie sempre più preoccupanti per i campioni di Spagna. Pochi mesi fa, Joan Laporta ha passato il timone del Barcellona a Sandro Rosell. E subito sono iniziate a correre le voci sullo stato finanziario, alquanto scricchiolante, dei catalani.
Sino alla prima assemblea generale della nuova gestione, quella tenutasi nel pomeriggio di sabato. I soci del Barcellona hanno deciso di portare in tribunale l’ex presidente Laporta a causa dei 79 milioni di euro persi con la chiusura del bilancio dello scorso anno. La questione è stata messa ai voti nel corso dell'assemblea e si sono registrati 468 voti a favore della richiesta, 439 contrari e 113 schede bianche. Tra queste quella dell'attuale presidente, Rosell.

La situazione è da mettersi le mani nei capelli. Anche se Rosell ha cercato di calmare tutti con un discorso atto ad abbassare i toni. “Guardate al futuro con ottimismo”, ha detto il nuovo presidente. Ma i 430 milioni di euro di debiti totali (raddoppiatisi negli ultimi due anni) fanno paura. E Rosell non può non denunciare la gestione di Laporta: “Ci sono perdite ingenti, il club ha perso patrimonio, ci siamo imbarbariti e ci sono stati dei pessimi investimenti in giocatori”. Ora la svolta, con una politica volta al contenimento dei costi dopo gli sprechi della gestione precedente (comunque la più vincente della storia blaugrana a livello sportivo).

Le voci che mettono la pelle d’oca non sono soltanto quelle riguardanti l’affare Ibrahimovic, regalato al Milan, che va a bilancio come perdita di 37 milioni di euro. I nuovi dirigenti sono rimasti sconvolti dai quasi 3 milioni spesi in detective privati e sicurezza speciale. Senza dimenticare i 315mila euro spesi con le carte di credito della giunta direttiva, cifre in gran parte ingiustificate che vanno ad aggiungersi ai 360mila “investiti” in jet privati per giocatori e dirigenti e ai 262mila per ristoranti e catering.

Volendo tornare alla settimana scorsa, forse anche l’accostamento dell’argentino all’Inter ha trovato una spiegazione. Le voci insistenti degli ultimi giorni, potrebbero avere un fondamento di verità nella situazione economica del Barcellona. Che potrebbe anche essere costretto a vendere il miglior giocatore al mondo per far cassa. Moratti, però, preferisce non rigirare il coltello nella piaga. “Di reale c’è solo il fatto che, come tifoso, sarebbe bello avere Messi – ha detto il presidente interista - poi c’è un presidente e, da questo punto di vista, mi sembra che sia difficile. Se spenderei 100 milioni di euro per Messi? Credo costi anche di più. E se non ne spendo cento, spenderne di più è più difficile ancora". Certo, se costasse meno...

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