I FILOSOFI DEL CALCIO: ERIC CANTONA

"LA PALLA E' COME UNA FEMMINA
 PRIMA L'ACCAREZZI, POI LA SBATTI"


Papà sardo, per gli inglesi molto meglio di Platini e Zidane, nessun compromesso, il bavero alzato, una gragnuola di cazzotti sul muso del presidente del Marsiglia Bernard Tapie che lo aveva sgridato. E all'uscita dal suo ufficio, chiuso con un colpo di tacco, alla body guard disse: «Il capo ha chiesto un bicchiere d'acqua».

Il momento più bello che ricorda da calciatore è quando ha tirato un calcio in faccia al tifoso del Cristal Palace (il famoso KUNG FU CANTONA).

Il celebre «Pensare con i piedi» di Edoardo Galeano potrebbe essere la sua celebrazione anticipata.

Platini disse «Anche Einstein se lo intervistassero tutti i giorni farebbe la figura del cretino». Eric no. «Non ho mai giocato contro un avversario, ma contro l'idea di perdere». «Ho sognato che George Best gioca nella squadra di Dio. Vorrei tanto mi tenesse un posto. Non Dio, Best».

I sostenitori del Manchester United lo elessero "Calciatore del secolo" del club nel 2001. Fu tra i protagonisti della rinascita sportiva della società di calcio inglese negli anni novanta. Dal 1992 al 1997 militò nelle file dei Red Devils, con cui vinse quattro titoli di Premiership in cinque anni, compresi due double campionato-FA Cup.

Piccolo dettaglio: nella stagione in cui Cantona fu sospeso la sua squadra non vinse il campionato.

Con la Nazionale francese conobbe un rapporto controverso, collezionando, comunque, 45 presenze e 20 reti tra il 1987 e il 1995.

Chiusa la carriera ha detto: «Non mi piace fare sempre la parte del buono».

Esce a breve un film dove compare sempre nudo. Il trailer di «You and the Night» si chiude con lui con le mutande abbassate che dice a una pia donna: "Tranquilla, è in modalità notte".

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