IL MIO AMICO ARNOLD (1986)

Arnold (Gary Coleman), dotato di notevole parlantina, è un ragazzino di colore di 10 anni nato nel poco raccomandabile quar­tiere di Harlem a New York. La madre di Arnold e Willis prima di morire fa promettere al Signor Drummond (Conrad Bain), uomo d'affari molto ricco e attempato, essendo la sua gover­nante, di adottare i suoi figli.

È così che i due ragazzi si trasferiscono a Park Avenue (quartiere decisamente ricco), catapultati improvvisamente in un mondo completamente diverso da quello a cui erano abituati.

Nono­stante questo, le vicende si susse­guono tra gag e momenti di grande comicità, come ad esempio le confi­denze che Arnold rivolge al suo pesciolino rosso Abramo e gli innumerevoli pasticci che spesso e volentieri combina.

In casa Drummond è presente anche la figlia di Philip, Kimberly (Dana Plato), una bella ragazza bionda e dal viso angelico che diventerà subito grande amica dei due nuovi "fratelli"; inoltre ad occuparsi dei ragazzi c'è sempre una governante che varierà a seconda della stagione: prima fra tutte la signora Edna Garret (Charlotte Rae), alla quale succederanno Adelaide Brubaker e Pearl.

Ideata negli States dalla Tandem Productions fu trasmessa in 189 episodi autoconclusivi suddivisi in 8 stagioni (titolo originale: “Diff’rent Strokes”).

A parte il razzismo (affrontato in maniera ironica) le tematiche trattate dal telefilm sono più o meno le solite delle sit-com anni 70 come: problematiche adolescienziali, i primi amori, la scuola, la famiglia. Nell'ultima stagione Willis abbandonerà il set e il suo ruolo sarà sostituito da quello del picco­lo Sam, un vispo ragazzino di 8 anni, il figlio di Maggie che riuscirà final­mente a conso­lare il vedovo Philip Drummond e a sposarlo.



Hanno fatto parte del cast anche importanti guest star: prima fra tutti Janet Jackson, nei panni della fidanzata di Willis e Muhammad Alì.

«Che cavolo stai dicendo, Willis!»  è la frase-tormentone che ha risuonato per otto anni consecutivi, dal 1978 al 1986, sui piccoli schermi d’oltreoceano e di ogni parte del mondo.
Con un’alternanza contrastante e ben assortita di situazioni comiche intramezzate da frangenti più amarognoli, la serie ha conosciuto un successo memorabile soprattutto all’ “alto” contributo di un protagonista fuoriclasse come l’Arnold Jackson di Gary Coleman: un metro e trenta di sketch a ripetizione incorniciati da un volto degno di un’icona del mondo del pop.

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